mercoledì, settembre 10, 2008

Agonia Alitalia

Ci siamo. Ormai il destino di quella che è stata una delle prime compagnie aeree d’europa si sta compiendo, giungendo alla conclusione di un declino durano anni ed ormai irreversibile. Dovevo scrivere questo articolo a Maggio, quando il signor Spinetta si è ritirato dalla trattativa di acquisizione che Air France, interessata ad espandere il proprio “potere” in Europa, trattativa saltata per 2.500 esuberi e le parole del nostro amato Presidente Operaio (con la sua soluzione italiana), ed invece il mio pensiero arriva solo oggi, quando ormai siamo alle battute finali.

Che Alitalia fosse “malata” lo si sapeva da anni, la crisi degli anni ’90 aveva evidenziato i primi problemi per la compagnia ma all’epoca si era intrapresa una strada che poteva portare un risanamento dell’azienda ed una certa produttività: peccato che la fusione con KLM (che ora è inglobata nel gruppo Air France) si sia improvvisamente interrotta, lasciando la nostra compagnia con ben poco in mano, ed essenzialmente senza alcun salvagente alla successiva crisi del mercato aereo del dopo 11 Settembre 2001. Da qui la “malattia” si è aggravata, ma nessuno ha voluto riconoscerla, facendo finta che tutto andasse per il meglio, che il deficit fosse contenibile, che una ristrutturazione profonda di tutto l’organico non fosse categoricamente necessaria, e in questo viaggiare col paraocchi ci si sono messi tutti: Stato, dirigenza, sindacati, ognuno ha fatto la sua parte, aggravando sempre più lo stato delle cose, incapace di rispondere all’avvento delle compagnie Low-cost, di mantenere la qualità dei voli alta, di offrire un servizio paragonabile alle altre compagnie di bandiera europee (con le quali si è sempre confrontata).

Ora siamo di fronte ad un malato in fase terminale, stiamo assistendo all’agonia giorno dopo giorno di un’azienda che ha trasportato milioni di italiani per l’Italia e il mondo: il prestito di 300 milioni di euro che lo Stato ha dato ad Alitalia (soldi presi dagli stanziamenti per la ricerca scientifica) è l’ultima dose di morfina data per attutire il male: la cordata italiana messa in piedi dal Nano maledetto è giusto un modo per salvare la faccia di fronte agli elettori, dopo aver promesso di “salvare la compagnia di bandiera con una soluzione nazionale”, soluzione che porta inevitabilmente all’abbattimento del malato.

Sinceramente era da (s)vendere ad Air France, il piano di Spinetta quantomeno avrebbe salvato il nome ed un buon numero di voli, anche se qualcuno (per la precisione Malpensa e gli esuberi) ci avrebbe rimesso, ma la trattativa era ancora lunga, con una buona mediazione si sarebbe giunti ad un buon accordo per tutti; la soluzione italiana invece parla di 4.500 esuberi (ma si era detto anche 7.000), la riduzione a 153 velivoli e la rinuncia alla maggior parte delle rotte intercontinentali e internazionali, la rinuncia ad avere un Hub (da 2,di cui uno mal utilizzato, a zero), oltre ad una fantomatica fusione con AirOne (che ha fatto la propria fortuna con la partnership Lufthansa) e la limitazione dei voli da Linate solo ed unicamente per Roma (come se la CAI possa decidere il futuro e l’utilizzo di un aeroporto che non le appartiene), il tutto creando una “bad company”, ossia una società su cui riversare tutti i passivi accumulati da lasciare allo Stato (che di fronte al buco nero di bilancio, non potrà far altro che dichiarare il fallimento… o far pagare ai contribuenti il ripiano…), sempre che i sindacati non facciano muro (come è stato per Air France), il che porterebbe ad una sola, tragica, conclusione: la bancarotta.

martedì, settembre 09, 2008

Notizie Brevi dal (Mio) Mondo

Eccomi di nuovo qui, a riprendere la scrittura di questo diario dopo una lunga pausa estiva, pausa piena di avvenimenti per la quale avrei dovuto lasciare una traccia, un commento, una nota e che invece per pigrizia (ma non solo) ho tenuto nelle mia mente; ed esprimerle ora in tutta la loro interezza non sarebbe la stessa cosa, non si respirerebbe il momento, la freschezza, la novità, un po’ come presentarsi ad un appuntamento con una rosa seccata: bella, per carità, ma priva di qualsiasi profumo.

Il che inevitabilmente ti porta a riflettere sul senso di tenere un diario, soprattutto un diario on-line, se poi si è carenti nel seguirlo e nel rinnovarlo con nuovi pensieri. Il mio è soltanto un contenitore di pensieri e opinioni, nella quale comunque racconto sempre qualcosa di me, qualcosa che accade o del quale sono personaggio (più difficilmente protagonista), quindi può anche capitare un periodo “vuoto”, in cui non ci sia nulla su cui esprimersi , ma se gli avvenimenti ci sono, e i pensieri si elaborano e prendono forma, cosa impedisce di concludere il lavoro e scrivere quelle 4 maledette righe? C’è solo la pigrizia (perché il tempo e le occasioni non mi sono mancate)? È solo distrazione, indolenza, oppure c’è qualcos’altro che mi trascina a trascurare questo diario? Un calo d’interesse?
Più probabilmente è un mix di tutto questo, ben miscelato da anni di pratica e dalla mia indole distratta e disordinata, mix che si riflette anche su altre attività, altri “progetti” ora abbandonati… Però bisogna metterci l’impegno e la buona volontà per non lasciare le cose a metà e quantomeno portarle a compimento, qualunque sia la fine.

Tornando alla me, riassumo qui gli avvenimenti della mia estate, che non è stata di certo tranquilla e pacifica:

Ringrazio vivamente tutti gli amici che si sono prodigati per procurarmi 2 biglietti per il concerto dei Kiss a Milano: Un regalo splendido, un concerto bellissimo, spettacolare, nella quale mi sono divertito da matti, in cui ho cantato, ballato, urlato. Gene Simmons e soci, nonostante i 60 anni suonati ti trasmettono un’energia e una voglia che pochi cantanti riescono a portare al loro pubblico, e nonostante siano più di 10 anni che non pubblicano un disco, il richiamo delle loro note ha quasi riempito il Forum. Quasi perché la data fu aggiunta in seguito alle richieste e molti ormai avevano il biglietto per il concerto di Verona (di cui potete leggere qui), ma lo spettacolo visto (con fuochi artificiali e cannoni spara-coriandoli) rimarrà per sempre nei miei ricordi.

Dal primo luglio ho cambiato luogo di lavoro e dopo oltre 3 anni ho ripreso la vecchia abitudine di pendolare, arrivando fino a Verona, con tutto quello che ne consegue; ossia sveglia all’alba e ritorno a sera inoltrata, molto più tempo per leggere, una vita sociale bruscamente azzerata (quasi), uno stipendio con molti più danari. Il lavoro in sé non ha molte attrattive, con ancora meno appeal della manutenzione, ma lo sporco denaro che ne consegue al momento vale lo sforzo che il pendolare tra la Metropoli Nebbiosa e la Scaligera comporta.

Un’altra Adunanza è passata: Alex Trigor è riuscito anche quest’anno a partecipare (e fanno 9), rischiando di lasciarci le penne sul serio, ma alla fine è tornato a casa ancora una volta sulle proprie gambe. L’evento è andato abbastanza bene, nonostante il cambio di regolamento abbia generato un po’ di confusione, e alcune particolarità non siano state del tutto assimilate (o digerite). Circa 150 persone in meno rispetto all’anno scorso, ma i numeri non parlano della perdita di qualità che il gioco di GRVItalia sta subendo, per quanto mi sia comunque divertito e molte perplessità che avevo prima di partire si siano sciolte giocando. Per il resto i Dragoni hanno completato i propri obbiettivi con successo, mentre il re è morto (2 volte) ed ora il regno di Elavia si trova senza una guida.

Gioia, gaudio e tripudio, dopo una lunga gestazione l’Olimpia Milano è passata definitivamente nelle mani di un signore di classe, un uomo serio abituato a fare le cose per bene e a lottare per ottenere i migliori risultati; siamo tutti euforici perché Giorgio Armani ha rilevato l’80% delle quote della società Olimpia dalle mani di Corbelli, Milan e Inter (più qualche altro socio minore). Dopo anni di gestione approssimativa, dichiarazioni estive altisonanti che puntualmente venivano disattese, interviste contraddittorie, colpi estivi alle spalle degli allenatori (mai appoggiati, anzi sempre messi spalle al muro) e un cattivo rapporto col pubblico (per le semifinali scorse, i biglietti sono aumentati del 50% rispetto le partite precedenti, ad esempio), finalmente si rivede un po’ di luce e serietà, per quanto il campionato debba ancora cominciare si intravede un’impostazione diversa: la squadra è stata costruita secondo i desideri e le opinioni di Coach Bucchi, andando a prendere i migliori giocatori italiani disponibili, accettando anche delle scommesse, sapendo che per vincere prima di tutto bisogna costruire una società ed una squadra solida. Domani mi vedrò qui a Verona la mia Olimpia (non al completo, mancano gli italiani convocati in Nazionale) contro il CSKA di Mosca, campione d’Europa, per un primo assaggio della nuova squadra; sarà una sconfitta, ma il risultato non conta.

Ora devo decidermi di mettermi d’impegno, ci sono almeno 2 argomenti di cui voglio scrivere da mesi e invece ho lasciato lì a maturare, ed è meglio che mi sbrighi, prima che marciscano.

mercoledì, giugno 11, 2008

Letture Primaverili

Mi accorgo ora che è da troppo tempo che non dedico un po' di spazio su questo diario ad uno dei miei interessi più vivi, ossia alla lettura di quei prodigiosi contenitori di parole e storie che sono i libri; nonostante il mio silenzio e le lunghe pause tra un articolo e l'altro, non ho smesso col vizio della lettura, ormai relegato al viaggio metropolitano da e verso il mio ufficio, il che dilata i tempi e porta la mia colonna di libri (ora spezzata in tre tronconi, altrimenti crolla) ad innalzarsi sempre più, anche se ogni tanto approfitto di tempi morti e serate a vuoto per dedicarmi allo svolgersi di una storia.

Dato il numero di letture interessanti (e non) mi cimenterò in brevi note:

Jonathan Strange & Il Signor Norrel di Susanna Clarke è un pesante tomo di oltre 800 pagine che narra della rinascita della magia in una Inghilterra impegnata nel limitare e combattere la Francia napoleonica, grazie soprattutto ai due signori citati nel titolo; il filo narrativo è interessante, la storia nella sua essenza ben costruita con un intreccio fatto bene, sa essere divertente e segue le tracce di più di un personaggio, peccato che sia stato scritto nello stesso pesantissimo stile ottocentesco in cui è ambientato il tutto, il che rende la lettura poco agevole e lo svolgimento della storia estremamente lento.

La Tavola Fiamminga del signor Perez-Reverte, invece, si è dimostata una lettura agevole e molto interessante, un giallo per nulla scontato con parecchi risvolti e colpi di scena; il tutto comincia quando Julia, una giovane restauratrice, lavorando su un quadro fiammingo che riproduce una partita a scacchi, riporta alla luce un'enigmatica scritta: "QUID NECAVIT EQUITEM?" un indovinello lasciato come traccia per risolvere un assassinio avvenuto 5 secoli fa; da qui la protagonista e il suo "padrino" Cesar decidono di risolvere il mistero ingaggiando uno scacchista abbastanza abile da ricostruire la partita rappresentata sul dipinto... non fosse per alcuni omicidi che gravitano attorno a Julia, il romanzo si sarebbe fermato a pagina 50 circa. Ripeto, bel libro, ben fatto con buone idee e dei veri colpi di scena, l'unico appunto che posso fare riguarda Munoz, ossia lo scacchista che pur essendo importante nella trama risulta abbastanza piatto, e poco verosimile... faccio fatica a credere che un giocatore di scacchi rinunci a vincere per dimostrare la propria bravura. E io avrei mosso il pedone in a7.

10 Little Niggers è uno dei più famosi romanzi della regina del giallo, Agatha Christie, e uno dei pochi non collegati ai suoi protagonisti più acclamati. A parte la traduzione del titolo politically correct (10 piccoli indiani, ma anche il titolo originale ha creato un po' di scompiglio per quanto derivi da una vecchia filastrocchia) il racconto non è malvagio ed è una buona dimostrazione del perché ancora oggi la creatrice di Poirot e miss Marple sia considerata la migliore; anche se a dire il vero il finale mi lascia perplesso, in quanto l'indizio per arrivare all'assassino è decisamente labile, praticamente non intuibile e non permette di scoprire il colpevole prima dell'ultima pagina, il che per un giallo da un certo punto di vista, quello della sfida al lettore, è un piccolo difetto.

In questo periodo di letture ho preso, letto e concluso anche Oceano, Mare di Alessandro Baricco: un ammasso di fogli incollati ad una copertina semi-rigida pieno di parole per lo più inutili, con una storia decisamente scarna nel suo svolgimento e piuttosto lineare, condito da personaggi senza alcuna profondità e a volte ridotti a macchiette o addirittura a ombre di persone. delle 200 pagine, di storia vera ce ne saranno più o meno una cinquantina scarsa, il resto inutili descrizioni, inutili dialoghi che nulla hanno a che fare con la storia narrata. L'unica cosa apprezzabile è il Prof. Bartleboom (a parte la storia principale) che quantomeno mi ha fatto sorridere col suo modo imbranato di muoversi nel mondo.

Ultimo in ordine di comparizione è L'Ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafon, un altro bellissimo libro che ho avuto il piacere di leggere; ambientato in una Barcellona sotto il dominio del regime franchista, al piccolo Daniel capita tra le mani l'ultima copia de 'l'ombra del vento' di un certo Julian Carax la cui storia lo avvince così tanto da volerne sapere di più... da qui comincerà un'avventura per le vie della città catalana piena di sorprese, con un intreccio che segue più fila e sviluppa le vicende personali di Daniel con la storia di Julian Carax. Una buona lettura, agile, coinvolgente, che non da la sensazione di avere parti di troppo (a mente fredda, in effetti, alcuni pezzi, pochi invero, potevano essere tralasciati), con un finale ben costruito anche se forse un poco scontato, mi è piaciuta soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, non solo Daniel, suo padre e Fermin da Torres, ma anche i personaggi secondari sono ben delineati con una certa profondità.

Concludendo, l'unico libro che sconsiglio vivamente è Oceano, Mare, l'opera di Susanna Clarke se non siete molto pazienti coi libri, gli altri sono vivamente raccomandati.

martedì, giugno 03, 2008

Always on Air

Ci sono posti in cui non si vorrebbe essere, eventi a cui non si vorrebbe partecipare, momenti a cui non si vuole assistere e partecipare ma che per senso di dovere, o per voglia di poter dire "io c'ero, io ero lì mentre..." si va e ci si fa partecipi.
Sabato pomeriggio Rock FM ha chiuso i battenti per il volere del gruppo Mondadori, che ha acquisito la proprietà della piccola radio milanese ed ha deciso che il suo mantenimento era troppo oneroso; ha deciso di chiudere con una no-stop in diretta con tutti i DJ di 24 ore, a partire dalle 18 di Venerdì fino alla chiusura del segnale: e l'ultima ora io ero lì, assieme ad un paio di centinaia di affezionati alla piccola emittente che ha cercato di dare voce al rock, ma non solo, in 18 anni di onorata attività a Milano e dintorni, riuscendo a raggiungere anche le antenne di Genova e Firenze, ero lì a portare il mio piccolo tributo a chi ha cercato di trasmettere della musica diversa, dando spazio anche a gruppi emergenti, o a stili come il country che su altre radio non avrebbero alcuna possibilità.
Sia chiaro, non sono mai stato un fedele ascoltatore di Rock FM, anche se i miei gusti musicali sono abbastanza vicini al mainstream della radio, però la notizia della chiusura, percepita per caso qualche tempo fa, mi ha lasciato l'amaro in bocca, soprattutto perché Rock FM e i suoi DJ erano fuori dal normale, alternativi rispetto ad altri network che non fanno altro che accontentare le major, senza mai dare uno spazio alle piccole band, o alle piccole case, senza mai accontentare un vasto numero di ascoltatori che vivono di Hard rock, di Metal (in varie salse), di Ska. E per quanto sia stata una triste occorrenza ho voluto esserci per applaudire questi ragazzi, per porgere i miei ringraziamenti per il loro lavoro, per cantare assieme a loro "Keep on rocking in a free world" e per onorare 18 anni di trasmissioni fatte per la passione del rock.

Grazie Rock FM!

martedì, maggio 27, 2008

Alternanza

È passato più di un mese e mezzo dalle ultime elezioni politiche, quelle che hanno visto il Nano Maledetto riconquistare il potere, però solo ora riesco a trovare il tempo (e la testa) per spendere due parole su quello che è successo ad Aprile.
Al secondo tentativo la legge elettorale (o meglio, quell'obbrobrio che ci portiamo dietro) ha dato i frutti sperati al suo legislatore, avvantaggiando lo schieramento di destra, eliminando i piccoli partiti che non hanno raggiunto la soglia limite del 4% e, grazie ai premi di maggioranza, dando una base solida ed inespugnabile alla nuova maggioranza, il che vuol dire aver raggiunto la tanto agognata stabilità politica che permetterà (salvo ribaltoni) di giungere alla fine del mandato senza troppe paure.
Ora, che il Presidente Operaio sia di nuovo al potere era preventivabile, ma in campagna elettorale la speranza che gli italiani credano nel volto nuovo del sindaco di Roma (che poi tanto nuovo non è) e dessero altri 5 anni di fiducia ad una sinistra che al governo ha fatto solo danni era quantomeno illudersi e tapparsi gli occhi, la bocca e il naso una volta entrati in cabina elettorale; d'altra parte gli italiani nel sistema bipolare hanno imparato benissimo ad applicare l'alternanza: nel '94 vince il nuovo partito del Presidente Operaio, nel '96 la sinistra di Prodi, nel 2001 di nuovo il Polo delle Libertà, nel 2006 la sinistra di Prodi... probabilmente perché chi era di volta in volta al potere ha deluso le aspettative, e per l'ultimo governo prodi la delusione è andata ben oltre il margine, tanto che in regioni dalla forte connotazione "comunista" la destra (soprattutto la Lega) ha registrato una crescita.
La Lega, appunto, sarà l'ago della bilancia per il nuovo governo; difficilmente andrà via dal governo, anche perché dell'Unto si può dire tutto ma non che non impari dai suoi errori, però non si sa mai, delle divergenze sul federalismo potrebbero portare ad una crisi di governo (che al momento attuale, comunque, non mi auguro) o anche ad un ribaltone come nel '94.

Frattanto mi conviene controllare le leggi olandesi per i rifugiati politici...

mercoledì, maggio 07, 2008

Le Torri Contestate

Milano sta cambiando faccia; un passo per volta, ma alcune aree "dimesse" della metropoli sono interessate da quelli che in comune chiamano interventi di riqualificazione, ossia la possibilità di abbattere vecchie strutture per costruirne di nuove secondo i più recenti concetti di urbanistica. Uno di questi "interventi", più precisamente il nuovo quartiere in via di costruzione nell'area fiera, di recente è balzato sulle prime pagine di tutti i giornali perché il presidente Operaio (in piena campagna elettorale) ha criticato uno dei 3 grattacieli in progetto, il che ha scatenato una forte polemica con il signor Libeskind, uno dei tre firmatari del progetto; incuriosito ho trovato un sito molto dettagliato sul progetto, la fisionomia del nuovo quartiere e la storia dell'assegnazione (residentifiera.it), sito gestito da uno dei due comitati di residenti che osteggiano il progetto.

Concordo con loro nel dire che non ha vinto il progetto migliore, ma quello che ha portato all'ente fiera proprietario di quelle aree il maggior incasso, che la giunta Albertini ha gestito la questione con la sua solita e sollecita attenzione per i cittadini (come dimostrano anche altri lavori in corso), che alcuni punti del progetto potevano essere sviluppati meglio ma, lasciando perdere la boutàde dell'ormai nostro Presidente del Consiglio, a me il progetto di riqualificazione sembra fatto bene, con la previsione di un parco, un buon numero di palazzi, la costruzione di un museo, il mantenimento di due strutture storiche della vecchia fiera (ossia del primo nucleo di quella che è diventata la fiera campionaria) e quindi non capisco il motivo del contrasto dei due comitati, o meglio non capisco perché l'altezza dei nuovi palazzi residenziali sia un problema; parlano di "eccessiva volumetria concessa" che gli architetti hanno sviluppato in verticale per poter inserire il parco (che non sarà grandissimo in ogni caso), progettando palazzi alti anche oltre i 20 piani, ma non vedo come questo possa risultare in un problema per chi abita lì attorno. Posso capire le preoccupazioni nella fase di demolizione dei vecchi capannoni, ma non sul progetto nuovo, soprattutto quando si parla "di coerenza rispetto al contesto di città" soprattutto se la città una coerenza non ce l'ha dalla fine della seconda guerra mondiale (basta girare un po' per la Metropoli Nebbiosa per rendersene conto).

martedì, maggio 06, 2008

Finale di Stagione

Domenica scorsa si è conclusa a Madrid la stagione del basket europeo con le Final Four di Eurolega, evento a cui l'Italia ha partecipato grazie alla qualificazione di Siena (arrivata terza); quella che un tempo era la coppa campioni è stata vinta dal CSKA Mosca, un gruppo di fortissimi giocatori allenati da uno dei migliori (e antipatici) tecnici del vecchio continente, tale Ettore Messina, favoriti alla vitoria finale già dalle prime battute nel Novembre scorso. Peccato per i toscani, per un'occasione persa da quanto ho letto contro il Maccabi, ma certamente potranno giocarsi le loro chances il prossimo anno, data l'incontrastata supremazia nel nostro campionato, che si avvia verso i play-off.

In teoria Siena non dovrebbe avere rivali per lo scudetto, ai quarti affronterà la Fortitudo che ha acchiappato i play-off all'ultima giornata vincendo alForum di Assago, che ha dei buoni giocatori ma troppo discontinui e non coesi per poter impattare efficacemente la strapotenza dei toscani, in semifinale troverà la vincente della sfida tra Montegranaro(quarta) e l'Olimpia (quinta), sfida che si preannuncia intensa, in cui l'esperienza di Milano dovrà confrontarsi con la freschezza dei marchigiani ed un palazzeto dove per chiunque è difficile passare;
In finale potrebbe trovarsi Roma (che ai quarti se la vedrà con Cantù, non una formalità, ma di certo uno scontro senza grosse difficoltà se giocato con la giusta attitudine mentale) o Avellino (che prima dovrà eliminare la Capo d'Orlando di Pozzecco, cosa possibile a meno di capitomboli interni) squadre con cui dovrà certamente impegnarsi per ottenere la vittoria, ma su 7 partite e con il favore del campo non credo che assisteremo ad un ribaltone all'ultimo.

Milano dopo un avvio spaventosamente brutto è riuscita a cambiare rotta, grazie anche al cambio del timoniere (Caja al posto di Markovski) e di parte della truppa è riuscita a conquistare una buona quinta posizione e si appresta a cercare una semifinale che potrebbe significare un posto in Eurolega, il che comporterebbe la possibilità che Danilo Gallinari (il miglior giocatore italiano di questa stagione) ritiri la propria candidatura ai Draft NBA, possibilità legata anche al cambio di proprietà (sempre più vicino); sarà importante vincerne una a Porto S.Giorgio e soprattutto non permettere a Montegranaro di fare suo il parquet del Forum

lunedì, aprile 07, 2008

Ciao Ciao Gary

È passata qualche settimana, però quantomeno un ultimo saluto, seppur in mostruoso ritardo, glielo devo, per quello che mi ha dato e mi ha permesso di fare con la sua miglior creazione; Gary Gigax è stato preso nel corteo della Nera Signora, probabilmente per far da DM (Dungeon Master) a lei e al suo party, formato da altre tre entità, in una campagna chiamata "i 4 cavalieri".
Ho scoperto la sua creazione per merito di un compagno di banco, che per non giocare a scacchi (sottobanco, la lezione di non so cosa, forse inglese, era noiosa) mi ha messo in mano dei dadi e mi ha introdotto nel magico mondo del gioco di ruolo; e da quella prima esperienza ho voluto cominciare facendomi regalare la prima scatola (quella rossa), con le prime regole, preparando le prime partite e i primi personaggi, e poi cercando, comprando, leggendo espansioni, avventure, articoli, interessandomi anche ad altri giochi ed ambientazioni, andando a manifestazioni, convention, fiere... ma soprattutto è stato il veicolo per conoscere persone "malate" almeno quanto me, a volte anche di più, per abbandonare la Bella Signora e il suo malvagio amore, stringere forti amicizie che durano ormai da più di 10 anni, e per continuare a stringerne, cambiando ambientazioni, stili, personaggi, giocandoli attorno ad un tavolo o in un parco dal vivo, scambandosi pareri ed opinioni su sistemi, regole, storie... Grazie Gary, Riposa in Pace

domenica, aprile 06, 2008

Milano Universale

Lunedì scorso, in quel di Parigi, il BIE ha assegnato a Milano l'organizzazione dell'Expo 2015, ossia dell'Esposizione Universale, con una votazione in netto favore della città meneghina nei confronti di Smirne; un risultato di enorme importanza per la Metropoli Nebbiosa, che dopo la "perdita" di qualsiasi appoggio per organizzare le olimpiadi del 2016 (appoggio che è andato a Roma), ha trovato la spinta e la voglia di mettersi comunque in gioco per un evento di rilevanza mondiale: un successo ottenuto grazie al lavoro di tutti, come ha affermato il presidente della repubblica, con un forte sostegno del governo dimissionario, quello stesso governo che in questi ultimi mesi sta riservando a Milano un trattamento "speciale", avendo approvato i finanziamenti per alcune opere come il prolungamento della linea rossa fino a Monza, o i lavori per la linea 5.
L'organizzazione dell'Expo (già passata a Milano, nel 1906, occasione in cui è nato il primo nucleo della fiera campionaria) porterà sulla città una valangata di finanziamenti, all'incirca 20 miliardi, con la quale si dovranno fare molte cose: a parte il nuovo quartiere che sorgerà accanto al nuovo polo fieristico di Rho (che comprende anche la costruzione di una nuova stazione ferroviaria proprio lì, nel punto di congiunzione tra i due poli), finalmente si potranno realizzare una serie di lavori di cui questa città ha un forte bisogno, e per rinnovarsi, e per rilanciarsi: il che vuol dire che per i prossimi sette anni vedremo gru, ruspe e betoniere in abbondanza, a rifare il volto completamente a questa città.

Sinceramente sono contento che un evento così importante come l'Expo sia arrivato qui invece che in Turchia, perché a Milano un evento di queste proporzioni mancava, perché a Milano (e non solo) un evento del genere può solo fare del bene, se usato bene, dato che si prevedono 70.000 posti di lavoro, perché finalmente c'è l'opportunità di portare la Metropoli Nebbiosa a pari passo con le altre metropoli europee, passo sempre inseguito e mai raggiunto, perché l'Expo può rilanciare Malpensa come aeroporto Intercontinentale (cosa di cui parlerò nei prossimi giorni): L'unica cosa che mi preoccupa è la tendenza tutta italiana ai ritardi soprattutto se riguardano i lavori pubblici: ancora oggi i prolungamenti della linea 2 verso assago e della Linea 3 verso la comasina non sono stati completati, per quanto la consegna prevista sia stata sorpassata da mesi (il Forum sarà raggiungibile con la metropolitana a Marzo del 2009, stessa data di consegna per la metro gialla); non vorrei che certi lavori (la stazione ferroviaria di Rho-fiera, il metro 4 fino a Linate, alcuni interventi stradali, la costruzione di alcune infrastrutture d'alloggio) previsti conclusi in anticipo o comunque in contemporanea con l'inaugurazione della fiera "slittassero" per le solite magagne burocratiche.
Staremo a vedere, magari nella ridda di soldi da investire ci scappa anche un palazzetto dello Sport nuovo...

mercoledì, febbraio 13, 2008

Lupi in Coppa Italia

Settimana scorsa il campionato di pallacanestro italiano si è fermato per assegnare il secondo trofeo di questa stagione, la Coppa Italia, in una kermesse svoltasi in quel di Bologna da giovedì a domenica; Coppa che è andata meritatamente in mano alla Scandone Avellino, che grazie ad un gioco spumeggiante e ad un buon mercato estivo ha finalmente raccolto i frutti di una stagione finora stupefacente.
Privata dalle difficoltà delle grandi (al torneo accedono le prime 7 alla fine del girone d'andata + la Virtus Bologna che ha organizzato l'evento) di lustro, tutti pensavano che per Siena sarebbe stato facile aggiudicarsi la vittoria finale, dato che sta dominando il campionato, ma perso Kaukenas per infortunio (stagione finita) la Mens Sana non sembra più quel tritasassi che è stato finora: e difatti è stata eliminata al primo turno da una Pesaro che è stata capace di superare i propri problemi di amalgama per una sera, problemi che si sono ripresentati in semifinale contro la Virtus Bologna, capace di battere Roma (altra favorita per la vittoria finale) e che di fatto si è trovata la spianata la strada verso la finale.
Finale in cui l'incostanza delle sue prestazioni nonostante il cambio di allenatore, e la compattezza e la bravura di Avellino hanno portato la Coppa Italia in mano alla società Irpina, primo trofeo nella loro storia, dopo aver battuto all'ultimo una Montegranaro in splendida forma e una Biella (vincitrice su Capo d'Orlando) un po' in crisi ma che ha giocato con il coltello tra i denti.

martedì, febbraio 12, 2008

La Storia di Lucas

Domenica pomeriggio, giusto per non perdere il feeling con il grande schermo di quest'ultimo periodo, sono andato a gustarmi la visione di American Gangster, film di Ridley Scott con la partecipazione del Gladiatore Crowe e Denzel Washington, che racconta l'ascesa, lo splendore e la caduta di Frank Lucas, un criminale che dal nulla ha creato un impero illegale grazie anche alla sua diffusa famiglia, mostrando una New York sporca e corrotta dei primi anni '70.
Anzitutto mi è piaciuta la costruzione della storia, un intreccio tra le vicende di Frank Lucas e quelle del detective Roberts, intreccio che all'inizio non ha senso (apparente), ma che con il proseguio del film si intravede, fino all'incontro (un po' scontato) tra i due; inoltre la storia narrata è molto molto interessante, la carriera di un guardaspalla che diviene uno dei più potenti e ricercati criminali di New York, e che per anni è stato capace di rimanere invisibile di fronte alle squadre Narcotici della polizia; purtroppo il film ha il grosso difetto di essere molto lento nel suo svolgimento, con molti discorsi e poche scene davvero cruente, per quanto siano davvero dure (alcune) da digerire. 3 Stelle

È Ora di Basta!



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domenica, febbraio 10, 2008

Buon Inizio

Mercoledì scorso, nel palazzetto dello sport di Carnate, il forumolimpia Team ha cominciato la propria avventura nella seconda fase del torneo UISP, affrontando la Dimica Potenter di Vimercate. Per essere la prima partita dopo quasi due mesi di stop, conquistare la vittoria è stato faticoso e il punteggio finale (54 a 42) è il frutto di 5 buoni minuti ad alta intensità nell'ultimo quarto, che ci ha permesso di mettere quel gap per i nostri avversari incolmabile; per il resto una partita equilibrata, giocata sempre con minimi scarti e l'impressione che con un po' di intensità in difesa e attenzione in attacco potessimo fare nostra la partita.
In generale abbiamo giocato bene, un po' freddi al tiro e distratti, ma essendo la prima partita ufficiale dopo due mesi ci può anche stare, ci siamo comunque applicati bene in difesa e abbiamo fatto girare la palla; personalmente sono soddisfatto di aver portato il mio contributo alla vittoria, soprattutto con una buona difesa e finalmente un canestro (da 2, finta passo e tiro, un classico).
Prossima partita del nostro girone (che ci vede in testa a 6 punti) il 14 Febbraio a Corsico, contro la Unioncar.

martedì, febbraio 05, 2008

Ecotass

È passato un mese da quando l'illuminata giunta comunale ha iniziato la sperimentazione, che durerà per tutto il 2008, del provvedimento anti-inquinamento più discusso d'Italia, ossia l'accesso limitato (e a pagamento) della cerchia dei bastioni al traffico privato, più noto come Ecopass; nonostante il poco tempo trascorso, qualche indicazione è già possibile ricavarla, sfruttando i dati diffusi dal Comune, che ci informano di una riduzione del traffico in ingresso, a cui consegue una riduzione (minima) delle polveri sottili e degli agenti inquinanti nell'aria della Metropoli Nebbiosa.
Il che non sono cattivi risultati, sia chiaro, per quanto un solo mese non sia ancora un periodo di tempo sufficiente per determinare il vero valore del provvedimento, anche se qualche risultato lo si sta ottenendo, soprattutto per le casse comunali, che si vedono arricchite da chi, per necessità, si reca in macchina al lavoro o che addirittura abita all'interno della cerchia e per non incorrere in molteplici multe opta per un "abbonamento"; soldi che poi, in teoria, dovrebbero essere utilizzati per migliorare il trasposto pubblico.
Ora, personalmente il provvedimento della Letizia non mi tocca, dato che di giorno mi sposto con la cara ATM e nei rari casi in cui ho necessità del DoblòDoc di giorno non devo attraversare l'area incriminata, però dei dubbi me li ha lasciati non tanto per l'utilità o comunque il suo scopo ultimo (rendere più vivibile il centro "esteso" di Milano), quanto per le tempistiche, dato che non si può pensare di limitare il traffico cittadino prima di aver potenziato realmente quello che naturalmente diviene il principale veicolo per giungere sul proprio posto di lavoro, ossia i tram, gli autobus e le metropolitane, soprattutto le linee extraurbane, dato che molto del traffico milanese deriva proprio da chi arriva nella Metropoli da fuori; Inoltre mancano posti auto per chi vorrebbe utilizzare i parcheggi di interscambio (come quello di Famagosta, sempre completo), ma si è preferito "costringere" la gente a pagare per poi , forse, un giorno, vedere quei servizi che renderanno l'uso quotidiano dell'auto una opzione e non una necessità.

martedì, gennaio 29, 2008

Razzismo all'Italiana

In quello che per me sta diventando un tour-de-force cinematografico, martedì scorso sono andato a vedere Bianco e Nero, regia della Comencini, con Fabio Volo e Ambra Angioini. Premetto che non è nelle mie abitudini assistere a pellicole italiane, perché di solito sono troppo "impegnati" per i miei gusti, però il trailer visto mi ha lasciato una buona impressione e contro ogni aspettativa sono stato io il primo a promuoverne la visione.
Devo dire che il trailer non è stato menzognero e ho assistito ad una commedia leggera su di un tema parecchio delicato, ossia l'integrazione razziale e i conseguenti problemi di diversità culturale e diffidenza, tema portato avanti attraverso una storia d'amore "illegale" che però non sfocia mai in un pesante romanticismo; un po' complessa la costruzione del finale, o meglio, lo trovata inutilmente artificiosa, nonostante il suo messaggio sia chiaro e inequivocabile (sottolineato anche dalla battuta finale).
Nonostante sia un film leggero, le domande non mancano, soprattutto se ci si rende conto di non avere amici di etnia diversa dalla propria; il che in un paese dove l'immigrazione dall'estero è un fenomeno rilevante da giusto una ventina d'anni non è un fatto così strano come lo si vuole far apparire, proprio perché per un'integrazione reale non è passato abbastanza tempo: paesi con più anni d'esperienza alle loro spalle, per quanto ai nostri occhi possano risultare realmente integrati, hanno ancora dei problemi che solo il tempo (ancora una volta) potrà risolvere. 3 Stelle.

venerdì, gennaio 25, 2008

Le Storie di Martin

Come scrivevo qualche settimana fa, finalmente, dopo anni di titubanze e qualche sparuto tentativo mal tenuto, ho dato vita ad un piccolo progetto alla quale spero di poter dedicare tempo e di poter seguire con una certa regolarità (il che, conoscendomi, non è affatto una cosa scontata), ossia un altro diario elettronico contenente le mie opere scritte.
Ho sempre scritto, mi piace dare corpo ai viaggi che spesso la mia mente fa, a volte partendo da un dettaglio reale della mia vita, a volte da vecchie passioni che si ripresentano di fronte ai miei occhi, a volte dal solo lasciar libera di vagare la mia fantasia, seppure le difficoltà e i limiti non manchino; col tempo ho scoperto che senza uno stimolo (ad esempio una scadenza, a volte anche una traccia) la pigrizia prende il sopravvento e tante idee che frullano nella mia malcapitata scatola cranica rimangono lì, senza una evoluzione nello scritto (ormai digitale) di una forma narrativa; inoltre ho rinunciato a lanciarmi nella stesura di lunghi, enormi ed estenuanti romanzi, soprattutto perché non so impostare una trama di grande respiro, e mi trovo meglio a chiudere brevi (si fa per dire) racconti, più contestualizzati: Un po' di materiale c'è, altro ne verrà prodotto, tutto sta alla mia buona volontà.
Perché Martin (da leggersi alla francese)? Il nome lo devo ad uno dei miei compagni di viaggio ai tempi di quando frequentavo la linea Milano - Brescia più o meno tutti i giorni, un distinto signore che ho conosciuto sul treno, assieme ad altre persone di cui conservo un bel ricordo e con cui il quotidiano viaggio verso e da la Leonessa era più leggero, un omaggio ad una persona solare ed allegra con cui ci si divertiva parecchio.
Per cui "Le Storie di Martin" ora è una realtà. Sulla colonna a sinistra di questro diario ho aggiunto il feed al nuovo spazio, in modo che, chi volesse, può vedere gli ultimi aggiornamenti e andarsi a leggere i miei deliri creativi

martedì, gennaio 22, 2008

Trasposizioni

Sabato sera, in quello che potrei definire un momento di euforia cinefila, ho volutamente partecipato alla visione dell'ultima fatica di Will Smith, Io Sono Leggenda.
Bel film, nulla da dire, la realizzazione è stata ben curata, la trama è avvincente, in molti frangenti è dura e difficile da digerire, non è la classica pellicola da relax perché ha in sè alcune riflessioni decisamente profonde ed evidenziate da piccoli particolari, però ha un grosso, enorme difetto: il titolo.
Ora, chiariamoci: Tecnicamente è fatto bene, se si fosse intitolato Il Sopravvissuto, avrebbe comunque suscitato interesse e maggiore attenzione sulle piccole particolarità, ma avendo scelto come titolo quello di un racconto (lungo) di Matheson, io mi aspetto un certo grado di attinenza con le parole scritte, attinenza che nel nostro caso si esplica con lo stesso nome del protagonista e l'episodio del cane; un po' troppo poco.
Le trasposizioni di libri in film non sono mai state semplici, e non è possibile riportare pedissequamente la storia scritta in quella filmata, degli adattamenti sono sempre necessari; per esempio Il Signore degli Anelli è un'ottima trasposizione, soprattutto perché gli adattamenti non sono drastici e riguardano piccoli dettagli o "mancanze" nella narrazione di Tolkien. Però finchè viene rispettato il contesto del libro senza stravolgerlo si può parlare sulla qualità del film, ma quando questo legame viene a mancare, perché si snaturano storia, protagonista, finale, ambientazione, il giudizio non può che essere negativo. 2 stelle

venerdì, gennaio 18, 2008

Carrellata di Gennaio

Ultimamente nelle sale italiane sono proiettati diversi film per cui il mio interesse è quantomeno solleticato dai trailer visti (Bianco e Nero della Comencini, Cloverfield) che mi riprometto di vedere il prima possibile, altri invece a cui mi hanno portato e che rispetto alle premesse non mi sono affatto dispiaciuti.

Bee Movie è l'ultima creazione in ordine di tempo per quanto riguarda i film d'animazione (sempre più digitale), con il chiaro tentativo di affascinare il pubblico più giovane, anche se non mancano strizzatine d'occhio per gli adulti, fatte tramite battute linguistiche di un certo livello; Nel complesso il film è carino, a differenza di molti altri del suo genere non è stato inzuppato di citazioni e riferimenti ad altri film, anche se la seconda parte del film da l'impressione di essere stata un po' rabberciata; tra l'altro a livello di realizzazione non ha elementi di vero spicco. Fenomenale una battuta nel finale del film. 3 stelle.

Leoni per Agnelli al contrario è un film su cui riflettere: si tratta di tre storie apparentemente slegate tra loro, o meglio due dialoghi (un giovane politico rampante (Tom Cruise) accetta un faccia a faccia con una notissima giornalista (Meryl Streep) e un colloquio tra un professore (Robert Redford) ed un suo studente)e un po' di azione sulle montagne dell'Afganistan; a mano a mano che la proiezione prosegue si intravvedono i legami tra la parte d'azione (che fa da fulcro) e i due dialoghi, lasciando parecchio da pensare su come siano stati condotti 6 anni di guerra. Redford usa il suo dialogo anche per giustificare, per spiegare al pubblico certe sue scelte prese come regista, mentre lascia alle altre 2 storie il dovere di narrare le intenzioni e gli effetti. Peccato che in certi punti sia davvero lento. 3 Stelle

martedì, gennaio 15, 2008

Il Frutto del Lavoro

L'anno scorso parlavo di concrete possibilità di ottenere quello che è diventata una chimera per qualsiasi giovane lavoratore italiano (e non), ossia un bel contratto a tempo indeterminato: ieri sera ho firmato il mio primo contratto da dipendente, raccogliendo finalmente il frutto di 7 anni di lavoro, dedizione e pazienza. Sono contento, non solo perché adesso posso guardare al futuro con un occhio diverso, senza dovermi chiedere che ne sarà di me tra 6 mesi o un anno, ma anche perché ora posso affrontare con un po' più di serenità alcune idee che da qualche tempo mi girano in testa, e soprattutto posso pianificarle su un periodo più lungo che fine anno, anche se non tutto è così semplice come sembra.
Un contratto a tempo indeterminato non vuol dire essere al sicuro da crisi e licenziamenti: per quanto tutelato i contratti da dipendente non sono più quelle corazze impenetrabili che erano un tempo e la possibilità di ritrovarsi a casa a dover ricercare un nuovo posto di lavoro sono comunque notevoli, anche se bisogna dire che il mercato (almeno quello informatico) è in ripresa e le richieste di personale qualificato non mancano, segno anche di una situazione lavorativa (in generale) di crescita, nonostante la globalizzazione e i costi alti di produzione.
La guadagnata sicurezza e le garanzie che il mio nuovo contratto garantiscono hanno comunque un prezzo, pagato in una minore entrata nelle mie tasche, il che probabilmente mi condurrà a dover fare i conti con quello che è il mio stile di vita.

domenica, gennaio 13, 2008

Momenti Storici

L'idea la prendo da qui, che l'ha presa a sua volta da un'altra:

18 MAGGIO 1992: È il mio compleanno, entro per ultimo in classe e i miei compagni, all'unisono, mi augurano buon compleanno.

19 AGOSTO 1995: Mio fratello si sposa, a Boston, Stati Uniti d'America. L'occasione per fare anche un tour della East Coast, unica vacanza passata assieme ai miei. Ricordi indelebili.

MAGGIO 1996: Stringo amicizia col Tonno, liberandomi (almeno in parte) della compagnia della Bella Signora.

8 GENNAIO 1999: L'ultimo giorno in divisa, la fine di 10 mesi prestati al servizio della nazione. Un'esperienza che mi ha cambiato tanto, che mi ha dato tanto e con la quale sono cresciuto tanto.

SETTEMBRE 1999: Partecipo ad uno dei primi Live GRVItalia, ambientazione Adunanza, comincio la mia avventura con Alex Trigor e i Dragoni, che tuttora sopravvive.

19 MAGGIO 2001: Un giorno storico, oltre ad essere il 60° compleanno di mia madre, è anche il giorno cui io e il mio co-inquilino firmiamo il contratto di locazione. Ufficialmente comincio la mia vita da indipendente.

AGOSTO 2001: 3 settimane in giro per la Sicilia, con base d'appoggio a Trapani, in compagnia di un ex-collega. Mare, sole, templi, buona cucina, buona compagnia.

10 GIUGNO 2003: Mi iscrivo al bookcrossing, giusto perché avevo qualche libro non più di mio interesse, senza sapere che mi si sarebbe aperto un mondo di conoscenze ed amicizie di ogni genere

1 GENNAIO 2004: La Nera Signora si è presentata al mio cospetto: non è la prima volta, non sarà l'ultima, ma probabilmente è quella che mi ha toccato più da vicino.

30 MAGGIO - 6 GIUGNO 2004: Secondo viaggio negli States, per passare un po' di tempo con mio fratello e visitare bene una città (Boston) alla quale sono molto legato.

10 GIUGNO 2006: Quello che sembrava un appuntamento come tanti altri si trasforma nel giorno più bello della mia vita, è l'inizio della mia unica (e purtroppo breve) storia d'amore.

giovedì, gennaio 10, 2008

Primo Allenamento

Ieri sera, dopo una lunga sosta per le festività natalizie, il Forum Olimpia Team ha svolto il secondo allenamento in previsione della ripresa dell'attività agonistica con la seconda fase del torneo UISP; avendo saltato il primo allenamento, ho partecipato con voglia ed attenzione, nonostante non fossi in perfette condizioni, rimediando il riacutizzarsi di un vecchio problema all'inguine.

Rispetto allo scorso anno sono cambiate un bel po' di cose; innanzi tutto siamo tantissimi, 24, il che è un vantaggio per quanto riguarda gli allenamenti, che non rischiano di saltare per le defezioni, e per i costi complessivi della squadra, in quanto più giocatori ci sono, meno c'è da pagare a testa, anche se questo costringe il coach a non avere una formazione fissa per permettere a tutti di giocare un numero equo di partite; poi abbiamo cambiato torneo, abbandonando il PGS per il più "professionale" UISP, che ci consente di giocare fino a Maggio in un solo torneo e fornisce gli arbitri (il che garantisce quantomeno una certa imparzialità), ed un livello di gioco un po' più elevato.

Abbiamo già partecipato ad una prima fase di precampionato, vincendo 4 delle 8 partite disputate e piazzandoci a metà classifica, esprimendo al meglio il nostro gioco soprattutto nelle ultime partite, frutto del lavoro in palestra che ha creato la "chimica" tra persone che si sono conosciute a inizio settembre, oltre al contributo di chi è nella squadra dagli inizi. Ora stiamo aspettando di sapere chi saranno i nostri prossimi aversari, in quello che è il campionato vero.

Per quanto mi riguarda sono soddisfatto del contributo dato nel raggiungere le quattro vittorie, non che abbia giocato in modo eccelso, ma ho fatto delle cose buone nelle poche partite in cui sono stato convocato; devo migliorare al tiro (finora non ho fatto ancora un punto) e devo ancora lavorare molto sulla mia tenuta fisica, però so di aver fatto bene quando sono sceso in campo, anche se gioco meno rispetto allo scorso anno, perché siamo in tanti e perché molti hanno piùgambe, freschezza, tecnica e talento di me. Ma quel poco mi basta, l'importante è far parte della squadra.

martedì, gennaio 08, 2008

Tempo di Bilancio

Come ogni anno, di fronte ad una fumante cioccolata calda per festeggiare il nono anniversario del mio congedo, mi sono fermato a riflettere sull'andamento dell'anno appena trascorso e a stilare i "buoni propositi" per l'anno in corso.

BIlancio 2007: Ero partito con la convinzione di volere un anno tranquillo, non dico di relax completo, ma quantomeno non frenetico come il 2006: ed è stato realmente un anno di pace e tranquillità, con poche scosse sia a livello emotivo che professionale; non che siano mancati i momenti tristi ne quelli difficili, ma nel complesso posso dire di aver vissuto un periodo sereno, nonostante un regime di necessità per cui ho rinunciato a un p' di cose (tra cui un viaggio negli States, una stampante nuova, ed altre piccole cose). Un anno dove ho stretto altre conoscenze ed approfondito alcune amicizie, dove ho mantenuto lo stesso luogo di lavoro, dove ho vissuto con meno ansia le mie difficoltà col C/C.

Prospettive 2008: L'anno sta cominciando con ricche novità, per un certo verso si può dire che sto raccogliendo quanto seminato negli ultimi anni, finalmente vedrò il frutto di tanta pazienza e applicazione maturare, e di questo non posso che esserne felice. Non tutto è compiuto, su alcuni aspetti c'è ancora da lavorare, su altri da capire, probabilmente dovrò ancora una volta dosare le mie spese e rinunciare a qualche "lusso" per il bene del mio vituperato conto corrente, ma proprio grazie a queste novità posso cominciare a pensare ad alcuni "progetti": nulla che vedrà la propria realizzazione quest'anno, ma almeno un'imbastitura sì.
Poi i propositi sono sempre gli stessi (fare più contento il C/C, visto che lo scorso anno non ci sono riuscito, tenere più ordine in casa, bandire la Bella Signora dalla mia vita, curare di più questo diario), più un piccolo impegno che mi gira in testa da anni e, forse, ora riesco a mantenere.

sabato, gennaio 05, 2008

Metropoli Imbiancata

Ormai non ne rimane quasi più traccia, eppure ieri mattina la Metropoli nebbiosa era uno spettacolo di bianco candore, coperta da un sottile ma sufficiente strato di neve, non abbastanza da creare i problemi patiti con l'ultima nevicata due anni orsono, ma per regalare una visione quasi fiabesca sì.
È inutile, Milano sotto la neve ha tutto un altro aspetto, e passeggiare tra le sue vie guardando i tetti, le macchine, gli alberi coperti di bianco è stata una bella cosa, nonostante alcune difficoltà dovute ai marciapiedi (soprattutto quelli che non sono competenza dei palazzi privati) non sgombri dalla neve calpestata dai passanti; se a questo si abbina lo splendore delle luminarie natalizie di quest'anno (veramente belle, soprattutto la volta della Galleria e il castello Sforzesco) il risultato non può che lasciare a bocca aperta. Peccato non aver fatto foto...

giovedì, gennaio 03, 2008

Pensieri a Metà Stagione

Con la conclusione del 2007 si è anche chiuso il girone d'andata del campionato di pallacanestro di serie A, che ha visto la squadra di Siena dominare incontrastata sui parquet italiani, confezionando un record di 17 vittorie e zero sconfitte; sì, attualmente i biancoverdi della città del Palio sono imbattuti, e si apprestano a rimanere tali per ancora diverse giornate, data la solidità del gruppo (praticamente invariato rispetto lo scorso campionato) campione d'Italia e la fluidità del gioco, tanto da sembrare una squadra di extra-terrestri rispetto alle altre. Che, Roma a parte, non sono le solite note, ma quasi tutte squadre che l'anno scorso occupavano la parte bassa della classifica.
Di fatto molte società blasonate (Treviso, le due Bolognesi, Napoli, Milano) hanno avuto una partenza disastrosa se non fallimentare, con evidenti errori di mercato, mentre buone società partite con l'intento di salvarsi si ritrovano ai vertici della classifica; c'è chi dalla partenza "ad handicap" si è ripresa e per il girone di ritorno può quantomeno pensare di approdare ai play-off (la Virtus Bologna è ottava, Milano undicesima ma a pari punti), ma altre sono ancora lontane da trovare il bandolo di una matassa ancora complicata da sbrogliare, il che potrebbe anche riservare a fine stagione delle sorprese e permettere a squadre come Avellino, Biella, Montegranaro di disputarsi la post-season che per quello visto finora hanno pienamente meritato.
Come detto Milano è partita male, anzi malissimo, dopo un mercato che sulla carta ci aveva potenziato: in realtà Markoski non è stato capace di mettere ordine nella collezione di giocatori che il GM Natali gli ha servito; dopo 5 sconfitte consecutive le teste di questi due personaggi sono cadute (oltre all'annuncio da parte del presidente Corbelli della messa in vendita della società), e alla guida della squadra è stato posto Attilio Caja, che si è subito prodigato a dare una consistenza alla squadra, tagliando chi non gli dava affidamento, inserendo un playmaker esperto come Booker (35enne americano molto bravo, già a Milano nel '99) e soprattutto stabilendo delle gerarchie e dando una parvenza di gioco. Ora ci siamo rialzati dal fondo della classifica e possiamo puntare a raggiungere i play-off, nonostante l'Artiglio come allenatore abbia dei limiti, ma quantomeno possiamo contare sulla classe e il talento del giovane Danilo Gallinari, che giorno dopo giorno sta diventando sempre più decisivo. Speriamo anche che il cambio di proprietà arrivi presto.

Quello che però fa male è vedere quanto in basso sia sceso (di nuovo) il livello del basket nostrano, sempre più distante da realtà che fino a pochi anni fa ci inseguivano con la lingua a penzoloni; se penso a quali progressi hanno fatto il campionato spagnolo, quello greco, quello russo mi viene la nostalgia del tempo in cui gli europei venivano a giocare in Italia per poi andare in NBA... Ora come ora siamo il quarto o quinto campionato al mondo per competitività e livello tecnico, ma in brusca discesa se non si cambia qualcosa. E in fretta.

martedì, gennaio 01, 2008

Benvenuto 2008!

Eccomi qui, dopo qualche mese di sosta dovuta a pigrizia e a nient'altro, a togliere la polvere, lavare le tendine e rinfrescare questo mio bistrattato (da me) diario, nulla di meglio che l'inizio di un nuovo anno per riprendere quella che dovrebbe essere una piacevole abitudine e non un oppressivo obbligo (ossia come l'ho vissuto in questi ultimi tempi).
A parte le parole, nei prossimi giorni metterò un pò di ordine e cercherò di essere più presente, anche perché l'anno nuovo comincia pieno di novità che non vedo l'ora di raccontare, oltre ad un paio di idee che mi frullano per la testa e che possono avere finalmente una realizzazione.

A presto, miei lettori
Glaucosimone