domenica, febbraio 19, 2017

Il motore del 2000

Dopo 12 anni e oltre 241 mila chilometri il Doblò mi ha abbandonato definitivamente giovedì scorso. Con lui ho viaggiato in lungo e in largo per il nostro bel paese e non solo, il motore ha detto ciao ciao e recuperarlo sarebbe una perdita di denaro, così ora mi dovrò addentrare in terreno che ho sfiorato più volte, ma intrapreso davvero mai.

Scegliere una macchina non è una cosa facile perché le variabili (oltre alle disponibilità finanziarie) sono tante, e a volte le proprie preferenze collidono con altre esigenze e fanno sì che si rinunci a qualcosa per ottenere il mezzo giusto; ad esempio a me piacerebbe tantissimo poter acquistare un'auto con motore ibrido, ma l'unica casa produttrice non ha mezzi che soddisfino altre mie esigenze (una delle quali imprescindibile). Un peccato perché con l'effetto serra, la tropicalizzazione del Mare Mediterraneo e il crescente inquinamento, l'ibrido è forse la soluzione migliore per poter transitare, in futuro, ad un sistema di mezzi privati e pubblici completamente a emissioni zero.

Un mondo dove tutto è ad energia elettrica, magari prodotta senza l'utilizzo di combustibili fossili, è sicuramente ancora lontano, ma non si può pensare che il tutto si possa ottenere da un giorno con l'altro, senza passare da degli stadi intermedi: c'è chi è partito direttamente con lo sviluppo e la produzione di mezzi completamente elettrici, ma al di là di alcune difficoltà tecnologiche, il rischio di rimanere senza alimentazione durante il viaggio è ancora alto, in quanto mancano infrastrutture adeguate a ricaricare le tue batterie, soprattutto se ti ritrovi al di fuori di un grande centro o solo se usi strade "alternative e panoramiche".

L'ibrido, secondo me, è un primo (anzi un secondo) passo verso questa "rivoluzione", ed è un vero peccato che ad impegnarsi in questo senso sia soltanto una casa automobilistica (per quanto grande, importante e conosciuta nel mondo): ci fossero più studi, più case, più applicazioni (non solo in senso automobilistico), l'ibrido potrebbe portarci più vicino a realizzare questo stadio dell'evoluzione e ci garantirebbe un'enorme risparmio in termini di CO2 emessa, riducendo quindi l'effetto serra e tutti gli stravolgimenti climatici che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Ci sono altri progetti interessanti (la batteria fuel cell, ad esempio), ma che mi sembrano più tentativi senza un vero seguito che delle reali prospettive con possibilità industriali, un qualcosa per dire "ci stiamo provando" ma senza realmente crederci.

Non mi dispiacerebbe affatto, anzi probabilmente sarei il primo acquirente di un Doblò con motore ibrido, se esistesse...

domenica, gennaio 29, 2017

Battaglie in altri mondi

Domenica scorsa sono stato impegnato, assieme ad alcuni amici, in un grande evento, una grande battaglia a Dystopian Wars, un gioco edito e prodotto dalla Spartan Games, un'azienda inglese dedita ai wargames tridimensionali di stampo fantastico.

Il mondo alternativo in cui il gioco è ambientato è una versione steampunk del nostro mondo; in breve, grazie alla scoperta di un nuovo elemento chimico, lo Sturginium, in grado di creare un'enorme quantità di energia (e non solo), permette alla rivoluzione industriale di fare passi da gigante e creare macchine meravigliose e mai pensate prima (come enormi dirigibili-portaerei, robot a forma di calamari giganti e mezzi terresti su zampe da ragno); a questo si aggiunge la prematura scomparsa di Napoleone Bonaparte e la non-conquista dell'Europa da parte del Generale della Repubblica, una riunificazione dell'impero prussiano più rapida (gli austroungarici completamente indeboliti cedono praticamente senza combattere), ed altri dettagli che cambiano (niente unità d'Italia, per dirne una).

Ci sono due regole fondamentali che rendono questo gioco interessante: la prima è il turno alternato composito, ossia un giocatore attiva una sua unità (la muove, spara ed eventualmente abborda), dopodiché il suo avversario ne attiva una propria, e via così fino ad esaurire tutte le unità prima di cominciare un nuovo turno; un meccanismo simile a quello degli scacchi che introduce la necessità di dare delle priorità ed organizzare l'ordine di attacco in modo preventivo, tenendo conto anche delle mosse dell'avversario. L'altro meccanismo importante è il dado esplosivo, ossia la possibilità di tirare un dado aggiuntivo per ogni 6 che ottieni al primo lancio; se ottieni altri 6, tiri altri dadi, e così via finché non si esauriscono i tiri di dado. Questo significa che una squadra di piccole navi ha la possibilità di danneggiare un grosso dirigibile-portaerei, il che rende ogni battaglia imprevedibile (ed è un po' il bello di questo gioco)

Per la mia forza distopica ho scelto di difendere i colori della nostra nazione, che in questo mondo è presente come una forte alleanza tra i vari stati preunitari (la fazione si chiama Lega degli Stati Italiani, che riprende la stessa lega formatasi tra i principi rinascimentali dopo la firma della pace di Lodi), in cui quattro tra i "principi" dominano la scena politica e ne decidono le sorti nel mezzo di una guerra mondiale; ovviamente non tutto fila liscio all'interno dell'alleanza, oltre a temere il ritorno in patria di Garibaldi (sì, proprio lui, l'eroe dei due mondi). Ho scelto gli italiani perché sono italiano, e poi perché i modelli sono davvero belli.

Al termine della battaglia abbiamo perso, ma è stata una giornata divertentissima e sicuramente ripeteremo nel prossimo futuro.


domenica, gennaio 15, 2017

Visioni da Grande Schermo

Con l'arrivo delle festività natalizie l'offerta di proiezioni come di consueto si è arricchita e variegata, tra cinepanettoni, film comici di dubbio gusto, film d'animazione vari e altra "mercanzia" tra cui scegliere cosa godersi comodi comodi su una poltrona di un buon cinema; nel mio piccolo ne ho visti tre:

- Rogue One: Come dice nel titolo "una storia di guerre stellari", una storia fatta da nuovi protagonisti, che si inserisce tra gli episodi 3 e 4 della saga creata da George Lucas, una storia ben costruita e piacevole da seguire, soprattutto se si è un fan dell'universo dei Jedi. Personalmente mi è piaciuto molto, sono uscito dal cinema soddisfatto sia perché ci sono alcune risposte a domande quasi quarantennali, sia perché si ha qualche prospettiva non esattamente positiva sulla ribellione. Spiace un po' per il finale, ma è del tutto coerente con la storia generale della saga. 4 Stelle

- Oceania: La Disney sceglie di raccontare una storia diversa dal solito, fatta d'avventura traendo ispirazione dalla mitologia polinesiana. Vaiana (o Moana in originale) viene scelta dall'Oceano per ritrovare il semidio Maui e restituire il cuore a Te Fiti così da evitare che l'oscurità invada tutto l'oceano. Film movimentato e divertente, con qualche canzone nel più classico stile Disney ma senza la grande storia d'amore, e con molte situazioni divertenti. 4 Stelle

- Sing: Ultimo film di questa carrellata, nasce da un'idea interessante dei creatori di "Cattivissimo Me": in una città di animali antropomorfi (lo stile di Zootropolis ha preso piede) un koala, impresario teatrale, per rilanciare le fortune del suo teatro in difficoltà si lancia nell'organizzazione di un talent show canoro. Tra storie diverse che s'intrecciano, alcune gag e momenti di riflessione, alla fine si esce soddisfatti, nonostante un finale piuttosto scontato. 3 Stelle


domenica, gennaio 08, 2017

Another Begin: Again...

Il tempo passa inesorabile e di tempo dall'ultima volta ne è passato parecchio. Non è la prima volta che riprendo in mano questo diario, con la buona intenzione di andare avanti e scrivere quello che mi passa nella testa su quello che vedo, sento o leggo. Un po' mi sento in colpa, anche perché avrei voluto scrivere di vari argomenti (dal referendum costituzionale al film di Warcraft, dal passaggio agli Stati Uniti di Caruana ai grattacieli di CityLife) e che per cattiva abitudine o pigrizia non ho mai affrontato; ovviamente in questi 3 anni il mio mondo si è modificato, anche se sono cambiate solo piccole cose. Ho smesso di fare il pendolare ed ora lavoro in una grande azienda informatica, qui nella cittadina di campagna, che questa primavera andrà alle urne per scegliere un nuovo sindaco.

Il 2016 si può definire sotto tutti i punti di vista un anno horribilis, con pochissime gioie (tipo uno scudetto ed una coppa italia della mia Olimpia) e tantissimi dolori che non intendo ripercorrere. È stato un anno duro e fastidioso che ha presentato molti momenti difficili e che probabilmente avrà uno strascico all'inizio di questo 2017...

Il 2017: un anno che non può essere peggiore del suo predecessore, anche se il suo inizio sembrerà brutto e complicato, ma spero che col proseguio le cose migliorino. Già la rottamazione delle cartelle Equitalia sarà una piccola mano al mio C/C (che si lamenta continuamente del suo indiscriminato uso), il resto sta a me; riprenderò a giocare a scacchi in maniera più seria (cosa che finora non ho fatto), oltre che ai wargames e ai giochi di cui sono da sempre appassionato, e un sacco di altre cose che per un motivo o per l'altro ho un po' messo da parte.

Ad esempio questo diario, con la quale intendo impormi di scrivere un "pezzo" ogni domenica, un appuntamento fisso nel quale prendo uno spunto e do la possibilità ai miei pensieri di andare, ancora una volta, in libera uscita