Milano sta cambiando faccia; un passo per volta, ma alcune aree "dimesse" della metropoli sono interessate da quelli che in comune chiamano interventi di riqualificazione, ossia la possibilità di abbattere vecchie strutture per costruirne di nuove secondo i più recenti concetti di urbanistica. Uno di questi "interventi", più precisamente il nuovo quartiere in via di costruzione nell'area fiera, di recente è balzato sulle prime pagine di tutti i giornali perché il presidente Operaio (in piena campagna elettorale) ha criticato uno dei 3 grattacieli in progetto, il che ha scatenato una forte polemica con il signor Libeskind, uno dei tre firmatari del progetto; incuriosito ho trovato un sito molto dettagliato sul progetto, la fisionomia del nuovo quartiere e la storia dell'assegnazione (residentifiera.it), sito gestito da uno dei due comitati di residenti che osteggiano il progetto.
Concordo con loro nel dire che non ha vinto il progetto migliore, ma quello che ha portato all'ente fiera proprietario di quelle aree il maggior incasso, che la giunta Albertini ha gestito la questione con la sua solita e sollecita attenzione per i cittadini (come dimostrano anche altri lavori in corso), che alcuni punti del progetto potevano essere sviluppati meglio ma, lasciando perdere la boutàde dell'ormai nostro Presidente del Consiglio, a me il progetto di riqualificazione sembra fatto bene, con la previsione di un parco, un buon numero di palazzi, la costruzione di un museo, il mantenimento di due strutture storiche della vecchia fiera (ossia del primo nucleo di quella che è diventata la fiera campionaria) e quindi non capisco il motivo del contrasto dei due comitati, o meglio non capisco perché l'altezza dei nuovi palazzi residenziali sia un problema; parlano di "eccessiva volumetria concessa" che gli architetti hanno sviluppato in verticale per poter inserire il parco (che non sarà grandissimo in ogni caso), progettando palazzi alti anche oltre i 20 piani, ma non vedo come questo possa risultare in un problema per chi abita lì attorno. Posso capire le preoccupazioni nella fase di demolizione dei vecchi capannoni, ma non sul progetto nuovo, soprattutto quando si parla "di coerenza rispetto al contesto di città" soprattutto se la città una coerenza non ce l'ha dalla fine della seconda guerra mondiale (basta girare un po' per la Metropoli Nebbiosa per rendersene conto).
mercoledì, maggio 07, 2008
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