giovedì, gennaio 03, 2008

Pensieri a Metà Stagione

Con la conclusione del 2007 si è anche chiuso il girone d'andata del campionato di pallacanestro di serie A, che ha visto la squadra di Siena dominare incontrastata sui parquet italiani, confezionando un record di 17 vittorie e zero sconfitte; sì, attualmente i biancoverdi della città del Palio sono imbattuti, e si apprestano a rimanere tali per ancora diverse giornate, data la solidità del gruppo (praticamente invariato rispetto lo scorso campionato) campione d'Italia e la fluidità del gioco, tanto da sembrare una squadra di extra-terrestri rispetto alle altre. Che, Roma a parte, non sono le solite note, ma quasi tutte squadre che l'anno scorso occupavano la parte bassa della classifica.
Di fatto molte società blasonate (Treviso, le due Bolognesi, Napoli, Milano) hanno avuto una partenza disastrosa se non fallimentare, con evidenti errori di mercato, mentre buone società partite con l'intento di salvarsi si ritrovano ai vertici della classifica; c'è chi dalla partenza "ad handicap" si è ripresa e per il girone di ritorno può quantomeno pensare di approdare ai play-off (la Virtus Bologna è ottava, Milano undicesima ma a pari punti), ma altre sono ancora lontane da trovare il bandolo di una matassa ancora complicata da sbrogliare, il che potrebbe anche riservare a fine stagione delle sorprese e permettere a squadre come Avellino, Biella, Montegranaro di disputarsi la post-season che per quello visto finora hanno pienamente meritato.
Come detto Milano è partita male, anzi malissimo, dopo un mercato che sulla carta ci aveva potenziato: in realtà Markoski non è stato capace di mettere ordine nella collezione di giocatori che il GM Natali gli ha servito; dopo 5 sconfitte consecutive le teste di questi due personaggi sono cadute (oltre all'annuncio da parte del presidente Corbelli della messa in vendita della società), e alla guida della squadra è stato posto Attilio Caja, che si è subito prodigato a dare una consistenza alla squadra, tagliando chi non gli dava affidamento, inserendo un playmaker esperto come Booker (35enne americano molto bravo, già a Milano nel '99) e soprattutto stabilendo delle gerarchie e dando una parvenza di gioco. Ora ci siamo rialzati dal fondo della classifica e possiamo puntare a raggiungere i play-off, nonostante l'Artiglio come allenatore abbia dei limiti, ma quantomeno possiamo contare sulla classe e il talento del giovane Danilo Gallinari, che giorno dopo giorno sta diventando sempre più decisivo. Speriamo anche che il cambio di proprietà arrivi presto.

Quello che però fa male è vedere quanto in basso sia sceso (di nuovo) il livello del basket nostrano, sempre più distante da realtà che fino a pochi anni fa ci inseguivano con la lingua a penzoloni; se penso a quali progressi hanno fatto il campionato spagnolo, quello greco, quello russo mi viene la nostalgia del tempo in cui gli europei venivano a giocare in Italia per poi andare in NBA... Ora come ora siamo il quarto o quinto campionato al mondo per competitività e livello tecnico, ma in brusca discesa se non si cambia qualcosa. E in fretta.

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