The wind of Change
Blows straight into the face of time
Like a stormwind that will ring the freedom bell
For peace of mind
(Tratto da Wind of Change degli Scorpions)
Qualcosa sta cambiando. Qualcosa, in effetti, è già cambiato, anche se per essere definitivo il cambiamento deve essere confermato tra due lunedì, quando i seggi elettorali chiuderanno e si stabilirà quale sarà il vincitore della contesa per il comune di Milano. Nessuno si aspettava un risultato del genere, ossia che il candidato dell'attuale opposizione potesse essere in netto vantaggio sul sindaco uscente, ad un passo dalla vittoria, anche se, guardando i numeri non sono propenso a parlare di vittoria della sinistra, ma piuttosto di sconfitta (e anche pesante) per il centrodestra. Sconfitta che si ripercuote anche a livello dei consigli di zona, in cui la sinistra ha conquistato la maggioranza in tutte le zone, anche il centro storico, noto "fortino" del centrodestra.
Tenendo conto di un'affluenza alle urne sostanzialmente identica alle ultime comunali, la coalizione per Donna Letizia ha perso il 10,5% che a conti fatti risultano circa 70.000 voti, che sono andati soltanto in piccola parte verso l'altra grande coalizione che guadagna sì qualcosa, ma non molto (1,5%). Buona parte dei voti "persi" sono figli della scissione tra il Presidente Operaio e il signor Fini, oltre ad una buona percentuale di scontenti che sono confluiti sotto il simbolo del movimento creato e sostenuto da Beppe Grillo, scontenti che però arriverebbo un po' da tutte le parti: sono infatti questi 2 schieramenti a detenere la fetta maggiore dei voti che ballano, e che possono fare da ago della bilancia nel prossimo ballottaggio.
Di certo la campagna elettorale aggressiva (con lo "scoop" del faccia a faccia), la scissione interna al centrodestra, l'immobilismo della giunta degl'ultimi 2 anni e la scesa in campo del Presidente Operaio (che da solo ha perso 25.000 voti) non hanno di certo giovato alla possibile rielezione della sindachessa: credo che ad abbandonare il Cavaliere siano stati gli elettori cattolici, disgustati dallo scandalo Ruby e trovando nel cosiddetto Terzo Polo qualcuno che potesse rappresentarli meglio, oltre a gente disillusa, stanca di essere presa in giro, e che in questi anni ha visto dietro le bugie sparse ai quattro venti.
Manca ancora un passo, non piccolo ma nemmeno enorme, 2 punti percentuali da recuperare tra gli esclusi, per guidare una svolta storica: la sinistra al comando della città da quando l'Unto dal Signore è sceso in campo; e poi si vedrà davvero se la sinistra che ha scelto il proprio candidato dal basso, con uno strumento fortemente democratico, sarà in grado di portare la Metropoli Nebbiosa pronta al suo esame più importante, esame per cui è in forte ritardo e per cui non si ha più tempo da perdere: l'Expo
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