Il Campionato di serie A è giunto più o meno ad un quarto del suo percorso e nonostante sia presto si può già cominciare a tirare alcune conclusioni; scontata la supremazia di Siena anche per quest'anno, la domanda che ci si pone è chi verrà portato all'altare sacrificale di una finale scudetto il cui risultato finale sembra scontato; ad oggi le squadre più accreditate per il secondo posto sono 4:
- Una sorprendente Avellino che finora ha perso solo l'ultima partita con la Virtus Bologna, che dimostra un gioco spumeggiante e dopo una stagione altalenante da comprimaria si ripropone come prima protagonista, come 2 anni fa quando ha vinto la Coppa Italia e si è qualificata per l'Eurolega.
- Una Virtus Bologna che rinnovata quasi in toto e allenata da un signor allenatore piano piano sta trovando l'amalgama per tornare ai vertici a cui negli anni '90 era abituata a stazionare.
- Una Biella e una Milano che nel confronto diretto hanno sì subito i senesi ma molto meno rispetto ad altre presunte pretendenti che hanno già affrontato la squadra di Pianigiani.
L'Olimpia appunto, dopo un inizio stentato sta trovando il bandolo della matassa, un equilibrio che le può permettere di ripetere la finale di scudetto conquistata l'anno scorso, grazie anche ad una maggiore qualità dei singoli giocatori che durante l'estate sono stati acquistati: purtroppo la ricerca di questa qualità, unita alla perdita di David Hawkins (passato proprio alla Mens Sana), ha portato a rivoluzionare la squadra fin nelle sue fondamenta, sostituendo 9 giocatori su 12, in pratica buttando via tutto il lavoro dell'anno scorso e ricominciando da capo; c'è da dire che dopo 7 giornate l'anno scorso eravamo messi peggio in classifica, e guardando il calendario si può ipotizzare un posto tra le prime 4 alla fine del girone d'andata.
Il tutto grazie alla maggiore qualità e al talento diffuso su più di un elemento che ci rende più imprevedibili e ci regala un numero maggiore di opzioni, grazie anche all'intesa che si sta costruendo sia in difesa che in attacco, nonostante l'omino in panchina che oltre ad urlare "Intensity", "Pressing", e "More Aggressive" non è stato ancora capace di dare uno straccio di gioco organizzato; beninteso, finora ho visto solo la prima di campionato, ma ho sufficienti riscontri da gente di cui mi fido che spesso e volentieri è a palazzo (alcuni in questo momento sono a Madrid per la partita di Eurolega di domani).
Anche il campionato UISP in cui partecipa il FOT (Forum Olimpia Team) è cominciato e siamo a 2/3 della prima fase; finora abbiamo totalizzato uno score di 3 vinte e 3 perse, giocando nel complesso un buon basket e riuscendo anche a compiere qualche prodezza (spettacolare un passaggio in contropiede del nostro Presidente per il Capitano in mezzo a 4 avversari con annesso canestro). Siamo meno dello scorso anno, anche se ci sono stati un paio di graditissimi inserimenti, ma direi che la nostra forza sta nel "gruppo storico" di giocatori che gioca assieme ormai da 5 anni e che potrebbe quasi giocare ad occhi chiusi, ma anche nella volontà di ognuno di noi nel voler portare il suo mattoncino alla causa. Mancano 3 partite, di cui 2 in casa al PALACUS di Segrate e la possibilità di chiudere la prima fase con un record positivo è concreta.
mercoledì, novembre 25, 2009
giovedì, novembre 19, 2009
La Nostra Milano: Metropolitane
“Nel giugno 2007 abbiamo iniziato i lavori della M5 che collegherà il centro della città alla zona nord-est, da Garibaldi a Bignami. Nove le stazioni. L’inaugurazione della prima tratta, Bignami – Zara, è prevista per la primavera del 2011. La tratta successiva Zara – Garibaldi è prevista per l’estate del 2012”
Questo è quello che il piccolo depliant riporta su una delle voci più importanti per la mobilità all’interno della metropoli; vero, verissimo, l’asse stradale che porta alla superstrada Milano – Lecco è un cantiere aperto in cui si lavora alacremente per poter rispettare i tempi di realizzazione annunciati e poter così fornire una nuova linea metropolitana alla città meneghina.
Ora, lasciando perdere le definizioni topografiche (per me Stazione Garibaldi non è il centro città, e considero nord-est l’area viale Monza - via Padova – Viale Palmanova) quello che risalta da queste 4 righe non è quello che c’è, ma quello che manca, perché per una linea metropolitana i cui lavori procedono a ritmo sostenuto, ci sono altri lavori che stentano a partire o ad essere completati; di fatto i milanesi aspettano ancora il completamento del prolungamento della M3 fino al quartiere Comasina (4 fermate che collegheranno una buona porzione dei quartieri a Nord, al momento mal serviti, con il centro città), o del prolungamento fino a Milano Fiori della M2 (che permetterebbe di raggiungere comodamente un complesso di abitazioni ed uffici molto utilizzato, oltre a decongestionare il traffico della porzione sud di Milano e raggiungere comodamente il Forum), lavori che dovevano essere completati ormai da un paio d’anni e di cui invece si continua a rimandare la consegna; oltre a questo, vi è l’avvio dei lavori per portare la M1 fino ai confini di Monza (e da qui, un giorno, fino all’autodromo) o anche l’inizio dei lavori sulla M4, linea importante soprattutto perché collegherebbe l’aeroporto di Linate col centro città, sostituendo lo storico bus 73 (che a dirla tutta trovo sia un’opera di priorità maggiore rispetto alla M5), ma di cui non si ha alcuna notizia, a parte lo stanziamento dei fondi da parte dello stato.
Che poi sommando la rete esistente ai vari progetti approvati (un’idea di insieme la si può trovare qui) il complesso non è per niente male e permetterebbe di servire meglio e raggiungere veramente qualsiasi punto della Metropoli Nebbiosa in tempi più che ragionevoli.
Tornando nel dettaglio del depliant, ho alcuni dubbi di contorno sul percorso scelto. Partendo dal confine di Bignami in cui spero sia previsto un parcheggio d’interscambio (come quelli di San Donato), perché altrimenti non puoi assorbire parte del traffico che arriva dalla superstrada, nei dintorni ci sono il polo universitario della Bicocca e l’ospedale Maggiore per cui sono previste delle fermate, ma a centinaia di metri rispetto i rispettivi ingressi; ora, l’università è anche relativamente vicina, e con 2 passi si arriva comodamente (oltre a poter usufruire del tram), ma per l’ospedale i 2 passi cominciano ad essere un esercizio fisico di una certa rilevanza e forse, ripeto forse, l’idea di costruire un servizio navetta automatizzato come quello che c’è tra Cascina Gobba e l’ospedale San Raffaele non mi sembra così balzana (nella speranza che qualcuno ci abbia pensato); il massimo sarebbe stato portare direttamente la metropolitana sotto questi luoghi d’interesse (e di traffico passeggeri), ma comprendo che scavare un percorso lineare richieda meno tempo e meno complessità di una larga “S”.
Questo è quello che il piccolo depliant riporta su una delle voci più importanti per la mobilità all’interno della metropoli; vero, verissimo, l’asse stradale che porta alla superstrada Milano – Lecco è un cantiere aperto in cui si lavora alacremente per poter rispettare i tempi di realizzazione annunciati e poter così fornire una nuova linea metropolitana alla città meneghina.
Ora, lasciando perdere le definizioni topografiche (per me Stazione Garibaldi non è il centro città, e considero nord-est l’area viale Monza - via Padova – Viale Palmanova) quello che risalta da queste 4 righe non è quello che c’è, ma quello che manca, perché per una linea metropolitana i cui lavori procedono a ritmo sostenuto, ci sono altri lavori che stentano a partire o ad essere completati; di fatto i milanesi aspettano ancora il completamento del prolungamento della M3 fino al quartiere Comasina (4 fermate che collegheranno una buona porzione dei quartieri a Nord, al momento mal serviti, con il centro città), o del prolungamento fino a Milano Fiori della M2 (che permetterebbe di raggiungere comodamente un complesso di abitazioni ed uffici molto utilizzato, oltre a decongestionare il traffico della porzione sud di Milano e raggiungere comodamente il Forum), lavori che dovevano essere completati ormai da un paio d’anni e di cui invece si continua a rimandare la consegna; oltre a questo, vi è l’avvio dei lavori per portare la M1 fino ai confini di Monza (e da qui, un giorno, fino all’autodromo) o anche l’inizio dei lavori sulla M4, linea importante soprattutto perché collegherebbe l’aeroporto di Linate col centro città, sostituendo lo storico bus 73 (che a dirla tutta trovo sia un’opera di priorità maggiore rispetto alla M5), ma di cui non si ha alcuna notizia, a parte lo stanziamento dei fondi da parte dello stato.
Che poi sommando la rete esistente ai vari progetti approvati (un’idea di insieme la si può trovare qui) il complesso non è per niente male e permetterebbe di servire meglio e raggiungere veramente qualsiasi punto della Metropoli Nebbiosa in tempi più che ragionevoli.
Tornando nel dettaglio del depliant, ho alcuni dubbi di contorno sul percorso scelto. Partendo dal confine di Bignami in cui spero sia previsto un parcheggio d’interscambio (come quelli di San Donato), perché altrimenti non puoi assorbire parte del traffico che arriva dalla superstrada, nei dintorni ci sono il polo universitario della Bicocca e l’ospedale Maggiore per cui sono previste delle fermate, ma a centinaia di metri rispetto i rispettivi ingressi; ora, l’università è anche relativamente vicina, e con 2 passi si arriva comodamente (oltre a poter usufruire del tram), ma per l’ospedale i 2 passi cominciano ad essere un esercizio fisico di una certa rilevanza e forse, ripeto forse, l’idea di costruire un servizio navetta automatizzato come quello che c’è tra Cascina Gobba e l’ospedale San Raffaele non mi sembra così balzana (nella speranza che qualcuno ci abbia pensato); il massimo sarebbe stato portare direttamente la metropolitana sotto questi luoghi d’interesse (e di traffico passeggeri), ma comprendo che scavare un percorso lineare richieda meno tempo e meno complessità di una larga “S”.
lunedì, novembre 09, 2009
La nostra Milano: introduzione
Qualche settimana fa nella mia cassetta postale si è infilata una busta del comune; si tratta di un depliant che ripercorre il lavoro fatto dall'attuale giunta in questi 3 anni e mezzo, un modo molto sintetico per informare i cittadini di ciò che è stato fatto, e una cartolina per raccogliere suggerimenti su cosa fare per migliorare ancora la Metropoli. Peccato che per me le 2 righe della cartolina non siano sufficienti, e quindi ho deciso di scrivere qui i miei suggerimenti.
Anzitutto bisogna riconoscere che di cose in questi 3 anni i signori di palazzo Marino ne hanno fatte, e i numeri e le voci presenti sul depliant sono ragionevolmente reali. Tra l'altro, spesso si tratta di cose poco visibili e di cui ci si accorge magari guardando vecchie foto, o che si notano perché quella via la percorriamo una volta al mese e la differenza ti salta all'occhio... ma a volte basta non vedere il cantiere che apre e chiude in una settimana e non ti accorgi di quello che è stato fatto. Per cui diventa difficile notare le 128.000 piante piantate per la Metropoli o le 246 aree gioco nuove, che il depliant assicura siano state realizzate.
Per me questo depliant è un ottimo spunto per parlare un po' di questa città, tirando fuori alcune sue problematiche, quelle che ho più vicino e di cui ho un'esperienza diretta; trasporti pubblici, ciclabilità, impianti sportivi, urbanistica, la Milano culturale e "turistica", temi che tratterò nei prossimi giorni
Anzitutto bisogna riconoscere che di cose in questi 3 anni i signori di palazzo Marino ne hanno fatte, e i numeri e le voci presenti sul depliant sono ragionevolmente reali. Tra l'altro, spesso si tratta di cose poco visibili e di cui ci si accorge magari guardando vecchie foto, o che si notano perché quella via la percorriamo una volta al mese e la differenza ti salta all'occhio... ma a volte basta non vedere il cantiere che apre e chiude in una settimana e non ti accorgi di quello che è stato fatto. Per cui diventa difficile notare le 128.000 piante piantate per la Metropoli o le 246 aree gioco nuove, che il depliant assicura siano state realizzate.
Per me questo depliant è un ottimo spunto per parlare un po' di questa città, tirando fuori alcune sue problematiche, quelle che ho più vicino e di cui ho un'esperienza diretta; trasporti pubblici, ciclabilità, impianti sportivi, urbanistica, la Milano culturale e "turistica", temi che tratterò nei prossimi giorni
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