Erano mesi che cercavo il momento per scrivere un articolo sul mio sport preferito, alla ricerca di un appiglio, un punto fermo su cui poggiarmi per dare il giusto avvio ad un discorso, ma un po' gli eventi, un po' la pigrizia, un po' l'instabilità di questa squadra mi hanno portato a scrivere ora, a 8 mesi (e passa) di distanza.
Stasera l'Olimpia ha concluso la sua esperienza europea sconfiggendo i turchi dell'Ulker sul parquet amico del Forum, dando soprattutto una dimostrazione di gioco e coesione che finora si era vista soltanto in piccole dosi sparse per tutta la stagione; vittoria inutile dal punto di vista della classifica e del passaggio ai quarti di finale per l'Eurolega, utile per quanto riguarda il gruppo, il gioco espresso e sostanzialmente la chimica di questa squadra, che dopo tanto penare sembra finalmente aver trovato la sua dimensione. Bisogna dire che di sconvolgimenti ce ne sono stati, a cominciare dall'arrivo di giocatori di primo piano come Fotsis, Cook e Nicholas, oltre che un allenatore di fama come Scariolo, il ritorno a tempo determinato di Gallinari, la costruzione di una squadra organica nei suoi elementi e piena di talento e classe, ma questo può solo parzialmente giustificare il continuo altalenare tra vittorie convincenti ed inusitate sconfitte, come quella contro il Partizan Belgrado lasciandosi recuperare ben 21 punti di scarto; purtroppo in tutti questi mesi di stagione l'Olimpia ha continuato ad alternare momenti di grande classe ad altri in cui sembrava composta da gente scappata di casa e che per caso si ritrova assieme per giocare a basket, spesso anche all'interno della stessa partita, un sali e scendi di attenzione che spesso ha portato al limite della sconfitta o a rimediare una vittoria in extremis: black-out come quello citato sopra sono un problema soprattutto di testa, di concentrazione che se ne va a donnine di facili costumi, prima ancora che tecnico.
Ma la partita di stasera è un bel segnale in positivo, la testa era ben dentro il gioco, mentalmente non abbiamo mollato mai, e per quanto la vittoria fosse fine a se stessa l'abbiamo comunque portata a casa, ed anche con un bel risultato, a dimostrazione che con un filo in più di impegno avremmo anche potuto ottenere la qualificazione ai quarti e la possibilità (remota) di staccare un biglietto per Istambul; ora l'obiettivo è il campionato, in cui possiamo arrivare a giocare una finale equilibrata, anche perché la grande dominatrice di questi anni fa un po' meno paura.
mercoledì, febbraio 29, 2012
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