Ci sono passioni che nascono, le segui per un po', si assopiscono, ogni tanto si fanno rivedere ma non le prendi mai realmente in considerazione, e poi un giorno ritornano con tutta la forza che avevano allora, quando si erano presentate per la prima volta: merito di una notizia, di un personaggio, di un evento, a volte solo di un cartellone appiccicato per strada, o una vetrina in cui qualcosa richiama quell'attività a cui hai dedicato giorni, mesi, a volte anni, e che per i più svariati motivi hai lasciato perdere; a volte è solo un pensiero, una curiosità, una voglia di sapere come sta andando quel mondo che si è vissuto per qualche tempo, e ci si rimane nuovamente invischiati. Ed è proprio per curiosità che mi sono riavvicinato ad una vecchia passione, gli scacchi.
La prima volta è successa fin troppo tempo fa, ad una festa dei Navigli, una dimostrazione di gioco da parte di un maestro della S.S. Milanese, la scoperta di un luogo dove poter praticare uno dei più affascinanti ed antichi giochi, la passione che cresce, la partecipazione ad un torneo, le persone conosciute e le partite... poi la mia frequenza si è affievolita, ho smesso, ho avuto altri pensieri ed altre passioni, però ogni tanto ci tornavo, ogni tanto coglievo l'occasione di una partita (ultimamente contro il MacMini), ma tutto finiva lì, senza alcun ritorno per una fiamma non estinta, ma che rimaneva a covare sotto le ceneri; fiamma che ora si è ravvivata, ed anche se non è ancora forte , anche se è soltanto un piccolo lembo arancione, porta ad informarsi, a seguire, a pensare di rimettersi "in forma" e riprovare ad assaporare quelle sensazioni vissute tanto tempo fa.
A scatenare la scintilla? La scoperta di un Italiano tra i primi nel mondo, scelto dal Presidente della FIDE (la federazione internazionale degli scacchi), per partecipare ad una serie di tornei che qualificano per il Torneo dei Candidati del 2014, ossia per avere la possibilità di sfidare il Campione del Mondo per il titolo! Campione del mondo che potrebbe non essere l'indiano Anand, appena riconfermatosi questa primavera, in quanto già il prossimo anno è previsto un Torneo dei Candidati (a Londra, marzo 2013) ed una sfida mondiale intorno a Novembre 2013. Un Italiano che ha soltanto 20 anni, in rapida ascesa nelle classifiche (5° nella lista Elo di Novembre) e che ormai staziona ai più alti livelli degli scacchi mondiali: Fabiano Caruana.
L'Italiano d'america (nato a Miami da mamma Italiana e padre italo-americano) è la punta di diamante del movimento scacchistico Italiano e potrebbe portare l'attenzione della gente ad uno sport che ti obbliga a pensare, a spremere le meningi, a comprendere la tattica, a vagliare soluzioni ed applicare quella che si ritiene la migliore; già un po' di attenzione, quantomeno per gli appassionati, l'ha calamitata con le sue vittorie e le sue partecipazioni ai tornei più prestigiosi. Altra attenzione la calamiterà se, primo tra gli italiani, si qualificherà per il Torneo dei Candidati, impresa che è alla sua portata e che comincerà in Uzbekistan nel secondo torneo del Gran Prix (dal 21 Novembre al 5 Dicembre).
Nel frattempo mi è ripreso il ghiribizzo degli scacchi, con l'idea di tesserarmi alla federazione e giocare qualche torneo... Non sono sicuro, rimettersi in pista vuol dire sacrificare tempo ed energie allo studio del gioco, alle aperture, ai finali, ad analizzare partite e partite per imparare dagli errori (i propri e quelli altrui), non so se ho la possibilità di dedicarmici come si dovrebbe, per cui per il momento rimango a guardare, tifando per il nostro Caruana.
domenica, novembre 04, 2012
mercoledì, febbraio 29, 2012
Ebb and flow
Erano mesi che cercavo il momento per scrivere un articolo sul mio sport preferito, alla ricerca di un appiglio, un punto fermo su cui poggiarmi per dare il giusto avvio ad un discorso, ma un po' gli eventi, un po' la pigrizia, un po' l'instabilità di questa squadra mi hanno portato a scrivere ora, a 8 mesi (e passa) di distanza.
Stasera l'Olimpia ha concluso la sua esperienza europea sconfiggendo i turchi dell'Ulker sul parquet amico del Forum, dando soprattutto una dimostrazione di gioco e coesione che finora si era vista soltanto in piccole dosi sparse per tutta la stagione; vittoria inutile dal punto di vista della classifica e del passaggio ai quarti di finale per l'Eurolega, utile per quanto riguarda il gruppo, il gioco espresso e sostanzialmente la chimica di questa squadra, che dopo tanto penare sembra finalmente aver trovato la sua dimensione. Bisogna dire che di sconvolgimenti ce ne sono stati, a cominciare dall'arrivo di giocatori di primo piano come Fotsis, Cook e Nicholas, oltre che un allenatore di fama come Scariolo, il ritorno a tempo determinato di Gallinari, la costruzione di una squadra organica nei suoi elementi e piena di talento e classe, ma questo può solo parzialmente giustificare il continuo altalenare tra vittorie convincenti ed inusitate sconfitte, come quella contro il Partizan Belgrado lasciandosi recuperare ben 21 punti di scarto; purtroppo in tutti questi mesi di stagione l'Olimpia ha continuato ad alternare momenti di grande classe ad altri in cui sembrava composta da gente scappata di casa e che per caso si ritrova assieme per giocare a basket, spesso anche all'interno della stessa partita, un sali e scendi di attenzione che spesso ha portato al limite della sconfitta o a rimediare una vittoria in extremis: black-out come quello citato sopra sono un problema soprattutto di testa, di concentrazione che se ne va a donnine di facili costumi, prima ancora che tecnico.
Ma la partita di stasera è un bel segnale in positivo, la testa era ben dentro il gioco, mentalmente non abbiamo mollato mai, e per quanto la vittoria fosse fine a se stessa l'abbiamo comunque portata a casa, ed anche con un bel risultato, a dimostrazione che con un filo in più di impegno avremmo anche potuto ottenere la qualificazione ai quarti e la possibilità (remota) di staccare un biglietto per Istambul; ora l'obiettivo è il campionato, in cui possiamo arrivare a giocare una finale equilibrata, anche perché la grande dominatrice di questi anni fa un po' meno paura.
Stasera l'Olimpia ha concluso la sua esperienza europea sconfiggendo i turchi dell'Ulker sul parquet amico del Forum, dando soprattutto una dimostrazione di gioco e coesione che finora si era vista soltanto in piccole dosi sparse per tutta la stagione; vittoria inutile dal punto di vista della classifica e del passaggio ai quarti di finale per l'Eurolega, utile per quanto riguarda il gruppo, il gioco espresso e sostanzialmente la chimica di questa squadra, che dopo tanto penare sembra finalmente aver trovato la sua dimensione. Bisogna dire che di sconvolgimenti ce ne sono stati, a cominciare dall'arrivo di giocatori di primo piano come Fotsis, Cook e Nicholas, oltre che un allenatore di fama come Scariolo, il ritorno a tempo determinato di Gallinari, la costruzione di una squadra organica nei suoi elementi e piena di talento e classe, ma questo può solo parzialmente giustificare il continuo altalenare tra vittorie convincenti ed inusitate sconfitte, come quella contro il Partizan Belgrado lasciandosi recuperare ben 21 punti di scarto; purtroppo in tutti questi mesi di stagione l'Olimpia ha continuato ad alternare momenti di grande classe ad altri in cui sembrava composta da gente scappata di casa e che per caso si ritrova assieme per giocare a basket, spesso anche all'interno della stessa partita, un sali e scendi di attenzione che spesso ha portato al limite della sconfitta o a rimediare una vittoria in extremis: black-out come quello citato sopra sono un problema soprattutto di testa, di concentrazione che se ne va a donnine di facili costumi, prima ancora che tecnico.
Ma la partita di stasera è un bel segnale in positivo, la testa era ben dentro il gioco, mentalmente non abbiamo mollato mai, e per quanto la vittoria fosse fine a se stessa l'abbiamo comunque portata a casa, ed anche con un bel risultato, a dimostrazione che con un filo in più di impegno avremmo anche potuto ottenere la qualificazione ai quarti e la possibilità (remota) di staccare un biglietto per Istambul; ora l'obiettivo è il campionato, in cui possiamo arrivare a giocare una finale equilibrata, anche perché la grande dominatrice di questi anni fa un po' meno paura.
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