Qualche giorno fa, sfogliando il sito del Corriere, mi sono imbattuto in una notizia molto molto interessante, e a cui non è stata data la giusta rilevanza: Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato la completa rinuncia all'energia prodotta dalle centrali nucleari tedesche (L'articolo è qui). Leggendo e cercando altre notizie su questa importante scelta, ho scoperto che anche la Svizzera ha deciso di fermare le proprie centrali nucleari, o meglio di esaurirne il ciclo produttivo e non rinnovarne gli impianti, decretando di fatto il loro spegnimento.
Quello sul nucleare è un dibattito che per molto tempo non ci ha riguardato e che invece è tornato in auge negl'ultimi tempi, a causa della scelta del nostro illuminato governo di tornare a guardare all'atomo come fonte di energia; decisione che il popolo italiano (o almeno una parte) ha contestato e contesta tutt'ora, e per la quale è stato indetto un referendum (a cui si andrà a votare domenica e lunedì prossimi);
Devo dire che 3 anni fa, quando il Presidente Operaio aggiunse la costruzione di nuove centrali nel suo programma elettorale, l'idea non mi sembrava malvagia... D'altra parte dalla scissione dei nuclei si può ottenere una quantità spaventosa di energia, il che avrebbe significato la possibilità di non ritrovarsi al buio perché in Francia (primo "importatore") c'è stato un problema alla rete di distribuzione, e con impianti nuovi il rischio di incidenti, perdite o inquinamento radioattivo sarebbe stato minimo se non nullo... peccato che mi fossi dimenticato del 1986, e delle conseguenze che il territorio attorno a Chernobyl paga ancora adesso.Conseguenze che ora pagheranno anche in Giappone, dopo il disastro di Fukushima, dopo un terremoto di proporzioni inaudite (8.9 della scala richter)
Ora, sicuramente le proteste e le manifestazioni anti-nucleare che hanno coinvolto tutta Europa a seguito di ciò che è accaduto in europa hanno influenzato le scelte di queste due nazioni che ci sono vicine, ma credo anche che a decidere per una svolta ci siano altri fattori, a cominciare da un forte sviluppo di tutte quelle fonti alternative da cui ricavare energia: sole, vento, maree (le centrali idroelettriche non le includo poiché vengono fin troppo utilizzate), oltre a nuove ricerche per migliorare i consumi e diminuirli mantenendo la stessa resa, oltre al non dover risolvere il problema delle scorie, il loro stoccaggio e il deposito, e i costi di manutenzione di impianti anche moderni, ma che accusano comunque l'usura del tempo; e per questo che spero che gli italiani a questo referendum si esprimano nuovamente contro il nucleare.
un ultimo appunto all'articolo del corriere: "La Germania sarà infatti la prima potenza industriale a rinunciare all'energia nucleare." A me risulta che nel 1986 fu votato un referendum che abrogò dall'Italia l'energia nucleare, e che nonostante gli impegni del Presidente Operaio ad oggi di tutta l'energia elettrica prodotta in Italia non ne derivi dall'atomo nemmeno una goccia; il che significa che il giornalista non considera la nostra nazione una potenza industriale... il che è strano, perché allora non vedo giustificazione del nostro coinvolgimento nel G8 (un tempo G7) che mi pare fosse nata come un incontro tra le nazioni Industrializzate... pregherei un po' di attenzione, quando si scrivono degli articoli
venerdì, giugno 10, 2011
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